Recensione: Carry On di Rainbow Rowell


Recensione


Buon pomeriggio Inkers, come state? Lo so, settimana scorsa ho latitato, che volete farci, capitano settimane piene anche a me a casa, però oggi torno da voi con la recensione di un libro che aspettavo con ansia e che purtroppo a deluso ogni singola aspettativa potessi avere per lui. Parlo di "Carry On" di Raibow Rowell, edito da Piemme.


CARRY ON
Rainbow Rowell

⭐⭐

Editore: Piemme
Prezzo: Cartaceo 17,00€ | Ebook 6,00€
Pagine: 538
Serie: Autoconclusivo
Genere: Urban Fantasy, Young Adult

Trama: Simon Snow è il peggior prescelto di sempre. Questo è ciò che sostiene Baz, il suo compagno di stanza. Baz potrà anche essere un vampiro e un nemico, ma ha probabilmente ragione. Per la maggior parte del tempo infatti Simon non sa far funzionare la sua bacchetta, oppure non sa controllare il suo inestinguibile potere mandando tutto a fuoco. Il suo mentore lo evita, la sua ragazza lo ha lasciato, e un mostro con la sua faccia si aggira per Watford, la scuola di magia in cui frequentano l'ultimo anno. Allora perché Baz non riesce a fare a meno di stargli sempre intorno?


Cercherò
Scrivere
Probabilmente sono l'unica persona che aspettava questo libro per il nome dell'autrice in copertina piuttosto che per la sua correlazione con Fangirl e quindi per il suo contenuto.
Sapete che io ho adorato Fangirl (qua la recensione) e che questo libro ormai ha un posto d'onore sulla mia libreria, perciò mi dispiace ammettere che Carry On questo posto sullo scaffale non se l'è proprio guadagnato.

Circa la somiglianza con Harry Potter non mi pronuncerò perché se mi mettessi a confrontare le due opere rimarrei qua a scrivere una settimana se non di più. Una solo cosa c'è che voglio dire: se questo libro fosse stato presentato come una fanfiction di Harry Potter tutto avrebbe avuto più senso e avrebbe fatto una figura decisamente diversa.
Mi ha rivelato in seguito che i suoi genitori le avevano imposto di starmi alla larga. «La mamma ha detto che nessuno sapeva da dove venivi. E che potevi essere pericoloso.»
«E tu perché non le hai dato retta?» le ho chiesto.
«Perché nessuno sapeva da dove venivi, Simon! E perché potevi essere pericoloso!»
«Il tuo istinto di sopravvivenza fa acqua da tutte le parti, allora.»
«E poi perché mi hai fatto pena. Tenevi la bacchetta al contrario.»

Dell'intero volume salvo soltanto il personaggio di Baz perché è l'unico con cui sia riuscita ad entrare un minimo in sintonia. Tutti gli altri personaggi, protagonista compreso, sono talmente superficiali che non ho ancora trovato una similitudine per sostenere il paragone.
Simon, che dovrebbe essere il protagonista è... boh, lui e Penelope forse fanno un personaggio in due. Agatha è talmente futile che mi chiedo che cavolo ci sia a fare nella storia a parte far dubitare Simon della sua sessualità.
Non tocchiamo poi il tasto Arcimago perché rischio di spoilerarvi tutto il libro.

La storia di per sé è semplice e ammetto senza riserve che mi aspettavo di più anche se, a pensarci bene ora a mente fredda, era palese come sarebbe andata perché la Rowell ha sempre questa tendenza ad affrettare i finali e Carry On purtroppo non la scampa.
Vorrei non averlo mai capito. Che l’amavo.
È solo un tormento, da allora.
 Dividere la stanza con la persona che desideri più di ogni altra al mondo è come dividere la stanza con un falò.
 Lui non fa che ammaliarti. E tu non fai che avvicinarti troppo. Pur sapendo che non è un bene, che non esiste il bene, che non ne uscirà mai nulla di buono. Ma tu insisti finché…
Be’, finché non ti bruci.

Ma la cosa che fa davvero acqua da tutte le parti è il worldbulding.
Vedete, il problema di base è che l'ambientazione di questa storia non è pensata per resistere dopo aver girato l'ultima pagina e questo rende fragile e sottile la consistenza del libro stesso.
Sappiamo tutti che in un fantasy l'articolazione del mondo è la cosa più importante perché è ciò che rimane impressa di più, è quella cosa che ti fa immaginare di essere lì, di poter vivere il libro attraverso le sue parole e qui, in Carry On, questo manca completamente.
E quegli incantesimi... no, non parlerò degli incantesimi perché potrei diventare verbalmente violenta.

Ciò che salva il libro dal decadimento più totale sono la scena di Natale e lo stile narrativo della Rowell che - nonostante tutte le baggianate -  riesce sempre a essere fluido e a rendere estremamente piacevole la lettura.
Supererei ogni limite per lui.
 Io lo amo.


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E anche questa è andata.
Mentre leggevo il libro uno dei miei stati su Goodreads al riguardo paragonava "Carry On" alle dodici fatiche di Ercole. Sì, credo di aver esagerato un po', perché superato lo scoglio iniziale poi la lettura è andata, però la delusione resta perché vista la bravura della Rowell a trattare certi temi, sono certa che avrebbe potuto fare di meglio con Simon e Baz.

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15 Commenti

  1. Io invece confermo, è stata una fatica terminarlo...

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    1. Ma non l'hai inserito nel DBD?? Lacrimuccia...

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    2. Te non fai testo. E no, niente DbD, ci sono libri peggiori xD

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  2. Mi ispira molto, nonostante la tua delusionexD Forse il problema è stato che effettivamente nasce come ff di HP (in Fangirl si chiama Simon ma il parallelo con HP è immediato e aperto, non una copiatura, proprio una ripresa, una strizzata d'occhio al lettore). Certo, come idea poteva essere fantastica o disastrosa e nel tuo caso è stato un no. Vorrei farmene un'opinione mia, ma sempre approcciandomi con le aspettative che avrei per una ff: non basse, però diverse da un libro vero e proprio.

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    1. E che comunque da un'autrice come la Rowell ci si aspetta di più.

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  3. Mi spiace un sacco che ti abbia fatto questo effetto >.< io ho aspettative piuttosto alte... certo non mi aspetto un capolavoro, ma un romanzo comunque carino e godibile!
    A me la somiglianza con HP non dava particolare fastidio durante la lettura di Fangirl, sarà perché comunque è chiaro che la Rowell si è liberamente e volutamente ispirata... al posto di tanti altri che magari copiano, facendo però finta di essere "diversi" :P con il libro si vedrà!

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    1. Io non sono riuscita a entrare in sintonia coi personaggi, il riferimento ad HP si dimentica in fretta.

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  4. Mi dispiace che non ti sia piaciuto, io lo ho adorato.
    Non sono una grande fan di 'Harry Potter', nonostante lo conosca bene e sicuramente questo mi ha aiutato, perché quando trovo delle somiglianze non eccessive in altri libri, mi limito a dire 'bho qui assomiglia un po' ad HP, vediamo più avanti'. Poi certo, se un libro è sputatamente una copia di HP mi da fastidio da morire, ma ho trovato che a parte i primi capitoli iniziali, 'Carry On' non assomigliasse così tanto ad HP. Nel senso, si vede che l'ispirazione è stata presa da lì, ma non si ferma solo a quello. La parte centrale non c'entra niente xD
    Però ho notato che in molti vi siete focalizzati su questa somiglianza, quindi bho, magari sono io che sono strana perché non mi ha dato fastidio xD

    ps.: Baz se potessi lo adotterei ahahahah Agatha è di una stupidità ed inutilità tremenda

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    1. Come ho già detto non è stata l'affinità con HP a disturbarmi, ma la storia in sé.

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  5. Lo leggerò a breve, per ora l'ho solo sfogliato, spero di apprezzarlo un po' di più :)

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  6. Mi dispiace che non ti sia piaciuto, io l'ho iniziato da poco, spero di non rimanerne delusa!

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    1. Spero proprio di no, è sempre brutto quando un libro ci delude!

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  7. Ero partita decisamente con aspettative basse ma mi sono ricreduta. Alla fine non è stato male.

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  8. Ciao, leggo adesso la tua recensione in quanto ho appena finito il libro e sono andata alla ricerca di pareri diversi rispetto ai soliti "adoro","bellissimo","capolavoro" ;visto che ho odiato questo libro profondamente, è stata una vera tortura terminarlo, già volevo mollare a pagina 30. Concordo assolutamente con te su tutto, per quanto riguarda gli incantesimi, io sono stata molto verbalmente violenta appena capito che quelle che pensavo supercazzole fossero in realtà gli incantesimi ������. Questo libro l'ho odiato e purtroppo non mi rassegno al fatto che altri lo trovino un capolavoro, anche migliore di Harry, solo per la presenza della coppia LGBT, che tra l'altro è sciapa come pasta scotta.

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