Recensione: Cookies di Teodora Kostova


 Recensione 


Buongiorno Inkers e buon venerdì, come state? Io sono sempre più stanca, la scadenza per la consegna del mio secondo lavoro si avvicina e mi sa che nel weekend dovrò fare le ore piccole per finire.
So che sul blog manco da un po', ma cerco di essere presente il più possibile, non abbandonatemi ♥
Oggi vi porto la recensione di un'autrice straniera autopubblicata grazie a Quixote Translations: "Cookies" di Teodora Kostova.



TRAMA:
COOKIES
AUTOCONCLUSIVO
Teodora Kostova

⭐⭐⭐⭐

Editore: Autopubblicato tramite Quixote Translations
Prezzo: Cartaceo --,--€ | Ebook 3,99€
Pagine: ---
Data uscita: 15 Marzo 2018
Genere: M/M, Romance
Sono andato in guerra, fuggendo da me stesso. Sono tornato a pezzi per scoprire chi fossi davvero… 
Mi ci sono voluti quasi dieci anni, due mandati in Afghanistan e la perdita di una gamba, per accettare chi sono veramente. Due anni dopo essere tornato dalla guerra, posso dire di sentirmi finalmente soddisfatto. Sono più in forma che mai, la mia protesi alla gamba mi permette di muovermi e fare esercizio come se non fosse cambiato nulla. Sono il proprietario di una piccola pasticceria nel centro di Cambridge e ho un gruppo di amici leali sui quali posso sempre contare.
Eppure… 
Eppure, manca qualcosa. Un parte di me brama l’intimità, la profonda connessione con un altro essere umano. Ma un’altra parte, più grande, è terrorizzata dall’idea di aprirmi con qualcuno. Il mio conflitto interiore non aveva speranze di vincere quando ho incontrato Jay. Lui ha abbattuto le mie difese come un uragano, mi ha circondato con forza gentile, finché non ho avuto altra scelta che arrendermi. Arrendersi non è mai stato così piacevole. Ma Jay vorrà ancora rimanere, quando vedrà il vero me? Quando vedrà gli incubi e le insicurezze che mi straziano l’anima? 
Il mio nome è Amir Gopal e questa è la mia storia. 

AUTOCONCLUSIVO



Questo mese ho recensito più m/m che straight romance, mi sa. Ma che volete farci, a volte si ha bisogno di fantasy, a volte di cuori e fiori, in questo caso ci voleva un m/m.
E che gran bella scelta che è stata.

Come vi ho anticipato mercoledì nel WWW#76, questo libro è stata una bella sorpresa.
Ho sempre avuto un debole per le storie con militari o ex tali, Consolation e Conviction ne sono una prova, così mi sono lasciata trasportare.
E ho fatto bene.

Quando mi guardò con quei suoi stupendi occhi azzurri, sentii tutto il mio mondo inclinarsi. Qualcosa si risvegliò dentro di me, qualcosa che non sapevo nemmeno di avere.

La storia di Amir e Jay gira intorno alla loro vita, non solo al loro rapporto come coppia. Sì, un difetto è che l'insta-love c'è, ma ci si passa sopra subito quando ci si rende conto del resto.
Amir è un ex militare, menomato, ma questo non fa solo da contorno. No, il suo PTSD è evidente, c'è, è vissuto nel quotidiano. Gli attacchi di panico, la paura e il coraggio sono cuciti nelle pagine.
Poi c'è Jay. Jay che vive una vita a metà, una vita da una parte atta ad accontentare il padre, e dall'altra rivolta verso la sua passione a cui si dedica con tutto se stesso.
La storia d'amore c'è ed è dolce, ma non stomachevole, no, quel tipo di zucchero lo potete tranquillamente lasciare nei dolci che Amir prepara nella sua pasticceria. I due si conoscono ad un livello intimo, non c'è solo l'attrazione fisica. Si sostengono e affrontano insieme i problemi.

Mentre lo guardavo suonare, rivolsi una preghiera silenziosa all’universo, sperando che avrebbe preso il mio cuore al volo, quando gli sarebbe caduto tra le mani.

La cosa che ho adorato è che non ci sono drammi e fraintendimenti, i due protagonisti si parlano e comunicano. Adoro queste cose perché dimostrano che ho ragione a pretendere di più dagli straight romance.
Lo stile della Kostova è magnetico e super scorrevole. Ogni volta che arrivavo alla fine di un capitolo mi dicevo "Ora chiudo" e poi finivo a leggere il capitolo successivo.
Lettura decisamente consigliata, anche a chi è alle prime armi col genere.

Mi trattenni. 
Non avevo idea del perché. C’era qualcosa di così vulnerabile in lui, di così delicato, che avevo paura di distruggerlo. Lui non era solo un’avventura, lui era Jay, il mio Jay, l’uomo del quale mi stavo innamorando. E, per qualche inspiegabile ragione, questo fatto mi impediva di perdere il controllo con lui.

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E ditemi lettori, che ve ne pare?
Io spero che esca presto il cartaceo perché lo voglio in libreria!

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