Recensione: La mappa che mi porta a te di J.P. Monninger


Recensione 


Buon martedì Inkers, come state? Vi ricordate ieri che non vedevo l'ora di venerdì per il weekend? Beh, il meteo - che ha tutto il tempo di cambiare idea - dice che sia venerdì che sabato pioverà. E sapete cosa? Non me ne importa! Ah no, cascasse il mondo io questo weekend sarò in campeggio *volontà di ferro mode on*.
Ma torniamo a parlare di libri, perché è questo che facciamo qui! Come vi avevo preannunciato domenica nel This Week I Like... oggi vi porto la recensione di un libro che ho ricevuto in super anteprima grazie a Sperling & Kupfer, ovvero "La mappa che mi porta a te" di J.P. Monninger.


LA MAPPA CHE MI PORTA A TE
J.P. Monninger

⭐⭐⭐

Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo: Cartaceo 18,90€ | Ebook --,--€
Pagine: 384
Serie: Autoconclusivo
Genere: Contemporary Romance

Trama: L'amore ci trova. Sempre. È l'estate dopo la laurea, quella della libertà e dei progetti, quando il futuro ti inebria con le sue infinite possibilità e la vita sembra invitarti a percorrere mille strade diverse. Quell'estate, al termine del college, Heather parte per l'Europa con le amiche del cuore. È un viaggio zaino in spalla, alla scoperta della magia del vecchio continente, i romanzi di Hemingway a farle da guida da una capitale all'altra. Ad attenderla al suo ritorno negli Stati Uniti c'è un avvenire già accuratamente tracciato: un impiego sicuro, l'inizio di una carriera importante, le aspettative della famiglia. Ma su un treno notturno da Parigi ad Amsterdam, ecco, inaspettato, l'incontro con Jack, capace in un istante di cambiare il corso del suo viaggio e della sua vita. Jack non segue gli schemi. Lui, la carriera e le aspettative, se le è lasciate alle spalle senza rimpianti. Ora sta attraversando l'Europa seguendo un itinerario annotato in un vecchio taccuino: apparteneva a suo nonno che, dopo aver combattuto nella Seconda guerra mondiale, si era concesso di conoscere meglio quei Paesi prima di tornare in America. Per Jack, quel diario è un tesoro prezioso e non esita a condividerlo con la ragazza che lo ha conquistato in un istante. È così che le traiettorie di Heather e Jack si uniscono, in un viaggio dell'anima che è scoprirsi e amarsi, vedere con gli stessi occhi spettacoli mozzafiato, nutrirsi di poesia, suoni, profumi. È un'estate unica, in cui tutto è un sogno possibile. Ma quando, come ogni estate, volgerà al termine, Heather e Jack dovranno decidere se restare compagni di viaggio per la vita o tornare alle rotte prestabilite. Sul loro destino pesa un segreto. E sarà la più grande prova d'amore. Romantico e struggente, LA MAPPA CHE MI PORTA A TE ci mostra come non esistano disegni immutabili e non ci sia modo di sfuggire all'amore. Perché è sempre lui a trovare noi.


Ci sono libri che ci lasciano con la voglia d'estate. Libri che ci fanno sentire l'aria di un nuovo inizio. Libri che trasmettono quel calore che solo un abbraccio della persona amata sa darti. Libri che, come quello di cui parliamo oggi, ti fanno venire voglia di mollare tutto e partire all'avventura alla ricerca dell'ignoto.
Se dovessi scegliere una canzone per descrivere questo libro, probabilmente sceglierei "I See The Light" del film Rapunzel. Come fa da colonna sonora al cartone, anche in questo caso le parole "And at last I see the light / And it's like the fog has lifted / And at last I see the light / And it's like the sky is new / And it's warm and real and bright / And the world has somehow shifted / All at once everything looks different / Now that I see you" descrivono perfettamente le sensazioni di questo libro.

Sono tutti convinti che prima o poi ti passerà, invece non succederà. Con gli uomini di quel genere non può passarti. Quelli lasciano il segno. [...] non passa giorno che non ripensi al mio marinaio perduto.
[...]
Con il tempo guarirai. Non del tutto, magari. La ferita non guarisce mai completamente, però volterai pagina, te lo prometto.
[...]
Continuerai a vederlo per tutta la vita: in un bar, in un aeroporto. Qualcosa te lo ricorderà e la ferita brucerà ancora.

Il problema, però, è che questa cosa dell'avventura, del vivere senza limiti, viene portata avanti per un buon 70% del libro e, se nella prima metà era interessante e coinvolgente, a lungo andare diventa pesante. Distrae e tende ad annoiare perché sì, okay, l'amore è bello e imprevedibile, però se tu mi racconti giorno per giorno, per minuto, per secondo, quello che i protagonisti fanno per dieci giorni, ad un certo punto l'istinto è quello di saltare le pagine.

I personaggi sono caratterizzati benissimo. Mi sono rivista totalmente in Heather (tranne che per le palate di soldi) e ho rivisto in Constance e Amy le mie stesse amiche, il nostro rapporto vero, quello che non si spezza solo per via della lontananza e delle vite diverse.
Jack è un bel personaggio, ma decisamente non il mio uomo ideale. Capisco il perché di certe scelte, ma non lo condivido.
Per molti non sarà così, ma per me le scelte di Jack sono puramente egoistiche. Poteva chiedere, non decidere indiscriminatamente.

L'amore che troviamo in questo mondo ci viene incontro e contemporaneamente si allontana da noi. Dire che siamo noi a trovarlo significa fare un uso improprio del verbo "trovare". È l'amore a trovare noi. L'amore ci trova, ci attraversa e prosegue il proprio cammino. Non siamo noi a trovarlo, così come non siamo noi a trovare l'aria o l'acqua; ma senza aria o acqua non possiamo vivere, così come non possiamo vivere senza amore. L'amore è essenziale e sempre presente, come il pane. Ti basterà cercarlo per vederlo dappertutto e non restare mai senza.

Lo stile è molto particolare. In senso buono eh. Sembra quasi che Heather stia scrivendo a sua volta un diario in alcune pagine. Non posso pronunciarmi sull'edizione italiana perché avendo letto solo la bozza non corretta non sarei obiettiva. La lettura è scorrevole e coinvolgente. Gli scambi di battute tra Heather e Jack sono esilaranti. I loro pensieri sono così carichi di metafore e similitudini che ti viene automaticamente voglia di aprire un dizionario e metterti a scrivere tutti i termini che ti rotolano sulla lingua.

E sapete una cosa? Per una volta l'insta-love non mi ha disturbata. Per una volta l'amore a prima vista è credibile. È costruito bene. È qualcosa che ti da alla testa e che ti fa sognare a occhi aperti.
E il finale è un po' agrodolce, di quelli che ti stringono il cuore, però ne vale la pena, davvero.

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Che ne dite readers?
Io sono rimasta piacevolmente colpita e consiglio questo libro a tutti coloro che hanno amato e amano Nicholas Sparks.

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2 Commenti

  1. Come sempre, adoro il modo in cui recensisci: attiri un sacco e, siccome questo libro era già in wishlist grazie ad una cover che ... mi ispirava MOLTISSIMO, ormai l'ho spostato e portato di diritto nel carrello :P

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